Il più bel complimento che possano farmi i miei compaesani è chiedermi se sono loro compaesano. Se me lo chiedono significa che sentono lo straniero in me, e non c’è niente di più bello per me che essere straniero in questa terra di nessuno: finalmente sono riuscito a mettere una distanza palese tra me e questa fauna locale. Non sono loro che mi tengono a distanza perché non sono come loro, ma sono io che sono diverso da loro e loro non sanno inquadrarmi.